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La progettazione edilizia con mattoni

Aggiornamento: 23 ott 2019


Definizione


È un sistema di costruzione che definisce una struttura di chiusura verticale di un organismo edilizio, costituita da elementi di base sovrapposti tra loro, disposti secondo una o più orditure o filari e, nei caratteri moderni, resi solidali tra loro da materiali leganti. A discapito del senso comune per il quale la muratura si intenda fatta di mattoni, gli elementi di base possono essere, oltre ai laterizi (mattoni pieni, semipieni o forati, blocchi pieni, semipieni, forati o alveolari), il pietrame, il calcestruzzo se prodotto in blocchi. La muratura può essere costruita a secco, come nell’antichità, o resa monolitica dalle malte (di calce, di cemento, di gesso ecc.). La muratura nasce per assolvere la funzione di elemento di chiusura e protezione degli ambienti interni (come parete), di sopportare i carichi statici e le spinte che su di essa gravano (come struttura portante), di definire la finitura dell’involucro edilizio (come rivestimento). La muratura, in base ai diversi materiali che la costituiscono ha comportamenti prestazionali diversi (comportamento al fuoco, isolamento termico e acustico, inerzia termica, resistenza meccanica ecc.); la muratura, nella tecnica costruttiva moderna dove la chiusura verticale, rispetto al passato, si scompone in più elementi, ognuno atto a svolgere un diverso ruolo tecnico (strato di finitura, strato di isolamento, strato portante ecc.), e non assolvere più contemporaneamente tutti i requisiti delle murature antiche, può essere intonacata o a faccia a vista. Le opere in muratura sono disciplinate dalla norma UNI 9124 dal 1987, per la tecnica esecutiva e la costruzione.


Evoluzione storica


Sin dai primi modelli abitativi è evidente il tentativo dell’uomo di razionalizzare l’uso della pietra, con l’obiettivo di utilizzare la pietra per costruire un rifugio, sebbene in modo elementare. Questi modelli sono rappresentativi della nascita della muratura, che nacque “a secco” senza leganti di alcun genere e risultato della sola giustapposizione di filari di pietra così come trovata in situ.

La pietra costituisce la base delle murature realizzate per le grandi opere in Egitto, così come il marmo è l’elemento principale delle murature dei monumenti dell’antica Grecia, e il laterizio di quelle dell’antica Roma. Ai romani si deve inoltre la scoperta della malta che rappresenta una facilitazione nella realizzazione delle apparecchiature murarie e sempre a loro si deve lo sviluppo della muratura a faccia a vista, l’opus, che prende il nome dalle diverse giaciture murarie (opus quadratum, latericium, spigatum, incertum ecc.).

La muratura in laterizio perde importanza nel medioevo lasciando nuovamente il ruolo alla pietra (la produzione di mattoni era addirittura proibita), che sarà la protagonista delle murature del Rinascimento fino alla fine del XIX secolo, periodo nel quale inizieranno le ibridazioni tra laterizi e pietra nella realizzazione delle murature.

Dall’inizio del XX secolo, lo sviluppo industriale ha limitato l’uso della muratura a favore delle nuove tecniche e dei nuovi materiali (quali il cemento armato, e l’uso delle tecnologie dell’acciaio e del vetro) e la tecnica costruttiva della muratura è stata limitata alle costruzioni residenziali, (mentre anticamente associata alle costruzioni pubbliche, il residenziale era realizzato spesso in legno o in terra). L’architettura del movimento moderno non trascura il valore figurativo della muratura, ed è nobile l’uso che ne viene fatto nelle architetture di L. Kahn, dove il carattere della semplicità della forma e il rigore del volume conseguono all’uso corposo di facciate in muratura a faccia vista. La muratura viene rivalutata ai nostri giorni in ragione dello sviluppo tecnologico dei sistemi di produzione e dei prodotti che ne costituiscono l’ossatura: mattoni, pietrame, blocchi di calcestruzzo alleggerito.




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